Oggi parliamo di banche e soldi!

Salve a tutti cari amici imprenditori.

Il post di oggi è per rispondere alla quinta domanda più diffusa, ossia, “quali documenti sono necessari per aprire un conto corrente societario a Londra?” e, subito dopo, “Perché sono così essenziali?”

La faccio breve, per prima cosa serve il passaporto, NON la carta d’identità.

Nonostante tutto quello che possiate aver sentito da qualche giurista della domenica, nel mondo reale la carta d’identità come prova di identità presso un istituto finanziario europeo (ad eccezione dell’Italia ovviamente) ha lo stesso valore che ha il fare un gol agli avversari quando la partita è già finita.

Non serve a niente!

Tutte le banche britanniche di questa galassia (ed intendo davvero TUTTE) chiedono il passaporto (e solo quello) ai cittadini non britannici per provare la loro identità.

Quindi vi prego basta domande in privato in cui qualcuno si lamenta di non avere il passaporto e vuole “arrangiare” con la carta d’identità.

E basta anche con le citazioni dei vari Calamandrei, Trabucchi, Torrente e similari per cercare di dare sostegno alla vostra tesi.

Nel mondo vero (e non sul manuale di diritto privato) le banche non sanno che farsene dei vostri rimandi a leggi/codici annotati/pareri del vostro amico che studia giurisprudenza.

Niente passaporto, niente conto, punto.

Poi c’è la cosiddetta Proof of Address (prova di residenza) e questa può essere una utenza (acqua, luce, gas, telefono – ma non telefono cellulare) o un estratto del conto corrente personale.

E poi c’è il Business Plan.

Qualcosa che molti dei nuovi imprenditori che si affacciano sul mercato neanche immaginano di dover preparare.

A onor del vero, qui è dove molti sbuffano e mi chiedono se è davvero necessario.

A tal punto faccio una premessa: non tutte le banche lo richiedono, tuttavia TUTTE le banche vi chiederanno di provvedere le medesime informazioni che si troverebbero in qualsiasi business plan, anche se sotto forma diversa (i nostri clienti ricevono una spiegazione accurata e dettagliata del problema e come porvi rimedio).

Tuttavia mi sento in dovere di sottolineare che un imprenditore che non si prende neanche la briga di redigere un business plan forse non è neanche pronto per procedere ad una seria internazionalizzazione della propria attività.

Comunque, tanto per non lasciarvi con la curiosità, le banche di tutto il mondo hanno il dovere, prima di aprirvi un conto, di verificare i criteri portanti del vostro business e avere una chiara idea di come intendete gestirlo.

Quelli menzionati sono, quindi, i documenti base che fanno capo a tutti gli istituti di credito.

Naturalmente le cose sono più articolate e approfondite di così ma anche gli articoli del blog hanno i loro limiti.

FERMI TUTTI però.

Perché tra di voi, sono certo, c’è quello che ha l’amico di un amico che gli ha detto che lui ha una banca online che non ha chiesto niente di tutto questo.

Senza scendere troppo nello specifico, per ora basti dire che queste banche (in realtà è un azzardo chiamarle tali, ma lasciamo perdere) sono abilissime a farvi depositare i vostri soldi ma non altrettanto capaci a permettervi di investirli quotidianamente per il vostro business.

Per concludere vi rinnovo, come sempre, il mio invito alla masterclass dove continueremo a parlare di questo e molto altro.

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Ti aspetto!