DELOCALIZZAZIONE
La delocalizzazione è un processo che porta allo spostamento di attività produttive dal territorio nazionale verso paesi con costi inferiori e/o opportunità maggiori. Questo fenomeno è in aumento negli ultimi anni e riguarda sia le grandi imprese che le piccole e medie. La spostamento può portare benefici economici per le imprese, ma può anche avere effetti negativi sul lavoro e sull’economia nazionale, se non fatto bene.
Negli ultimi anni si è parlato molto di delocalizzazione. Ma cos’è questo termine? E’ il processo di spostamento di un’attività commerciale o produttiva da un paese a un altro, in cerca di condizioni più favorevoli. Spesso la delocalizzazione viene vista in negativo, come una minaccia per i lavoratori del paese in cui avviene. In effetti, se non viene gestita bene, può avere effetti negativi sull’occupazione e sui livelli salariali. Tuttavia, se la delocalizzazione è pianificata e attuata nel modo giusto, può portare benefici a tutti: alle imprese, ai lavoratori e all’economia nel suo complesso. La delocalizzazione può essere una soluzione per le imprese che vogliano approfittare di una delocalizzazione in un paese profittevole dal punto di vista del business.
INDICE
- Significato
- Che cosa è
- Perché delocalizzare
- Delocalizzare a Londra
- Vantaggi e svantaggi
- Delocalizzazione industriale
- Delocalizzazione economica
- Delocalizzazione produttiva
- Delocalizzazione esempi
- Offshoring significato
- Aziende italiane che hanno delocalizzato all’estero
Delocalizzazione significato
La delocalizzazione è il processo di spostamento di un’attività economica da un paese a un altro.
Questo può avvenire per diversi motivi, tra cui la ricerca di condizioni economiche più favorevoli o la necessità di accedere a nuovi mercati (anche detta, in questo caso, “internazionalizzazione” di imprese).
In alcuni casi, la delocalizzazione è inevitabile a causa della globalizzazione dei mercati e negli ultimi anni, ha avuto un impatto significativo sull’economia italiana.
Molti posti di lavoro sono stati cancellati e le imprese hanno dovuto chiudere i battenti.
Questo ha portato a un aumento della disoccupazione e alla crescita della povertà.
Che cosa è la delocalizzazione
La delocalizzazione è una strategia aziendale che prevede la relocation di stabilimenti e/o funzioni aziendali in paesi con costi inferiori e/o opportunità maggiori.
Questa decisione è presa al fine di migliorare la competitività dell’azienda e ridurre i costi.
La delocalizzazione rappresenta una sfida per le aziende, in quanto implica la gestione di diversi aspetti, come la diversità culturale, il cambiamento climatico e le diverse norme legali.
Perché delocalizzare
La delocalizzazione è un argomento molto dibattuto in questi anni. Alcuni dicono che è una scelta intelligente per le aziende, mentre altri sostengono che non porta nulla di buono. In questo blog post, esamineremo i pro e i contro della delocalizzazione per aiutarti a decidere se è la scelta giusta per la tua azienda.
I vantaggi della delocalizzazione sono:
1. Costi inferiori. Spesso, le aziende che decidono di delocalizzare possono risparmiare denaro. Questo è perché i costi della manodopera, della tassazione aziendale, e dei materiali sono generalmente inferiori in altri paesi.
2. Nuove opportunità di mercato. Delocalizzando, le aziende hanno l’opportunità di espandersi in nuovi mercati. Ciò può portare ad un aumento del proprio fatturato che, con meno spese, porta ad un sicuro vantaggio competitivo sul mercato.
Delocalizzare a Londra
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi della delocalizzazione a Londra?
Tra i vantaggi della delocalizzazione a Londra, possiamo annoverare una maggiore varietà di opportunità lavorative, una migliore qualità della vita e una maggiore flessibilità nello stile di vita. Tuttavia, la delocalizzazione presenta anche alcuni svantaggi, come il costo della vita più elevato, un clima più freddo e un maggior numero di distrazioni.
Però la delocalizzazione della tua impresa a Londra porta con sé un affacciarsi ad un mercato internazionale di lingua anglofona e una tassazione (a momento in cui scriviamo) al 19% (anche lo 0% in alcuni business). Inoltre, l’apertura della partita IVA, la cosiddetta VAT, non è obbligatoria sino al raggiungimento della soglia delle 85 mila sterline.
Vantaggi e svantaggi
La delocalizzazione è una strategia aziendale che consiste nel trasferimento di attività e/o funzioni da un paese all’altro. La delocalizzazione può essere scelta per diversi motivi, tra cui: la ricerca di mercati più redditizi, la riduzione dei costi operativi, l’accesso a nuove risorse e competenze.
Ci sono molti vantaggi nella delocalizzazione, come ad esempio la possibilità di espandere il proprio mercato di riferimento, di migliorare le proprie capacità produttive e di ridurre i costi operativi. Tuttavia, ci sono anche alcuni svantaggi legati alla delocalizzazione, come l’aumento della competizione sul mercato, il rischio di perdere il controllo sulla qualità dei prodotti.
Industriale
Negli ultimi anni, si è assistito ad un fenomeno di crescente delocalizzazione delle imprese produttive. La delocalizzazione consiste nello spostamento di attività produttive dal paese in cui sono insediate al fine di ridurre i costi di produzione. In molti casi, questo fenomeno riguarda le aziende che decidono di trasferire le proprie attività in paesi dove la manodopera è più economica e/o dove la pressione fiscale è nettamente inferiore rispetto al paese di origine. In altri casi, invece, la delocalizzazione è dettata da ragioni prettamente economiche, come la ricerca di mercati più vantaggiosi o l’accesso a materie prime più a buon prezzo.
La delocalizzazione industriale ha avuto un impatto significativo sull’economia mondiale e ha suscitato molte preoccupazioni riguardo alle
Economica
La delocalizzazione è un argomento molto dibattuto in ambito economico. Ci sono vari punti di vista sulle conseguenze che può avere sull’economia di un Paese. Alcuni sostengono che la delocalizzazione può portare benefici economici, mentre altri sostengono che può avere effetti negativi.
In questa sezione del blog, esamineremo alcuni aspetti della delocalizzazione e discuteremo i pro e i contro.
Produttiva
La delocalizzazione produttiva è una tendenza che si sta diffondendo in tutto il mondo. Ciò significa che molte aziende stanno trasferendo la produzione di beni e servizi in paesi dove i costi sono più bassi. Questo può portare a una diminuzione dei costi aziendali, ma può anche causare problemi come la perdita di posti di lavoro nel paese in cui l’azienda ha sede.
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Esempi
Negli ultimi anni si è parlato sempre più spesso di delocalizzazione. In questo articolo voglio fare un po’ di chiarezza su questo argomento e fornire alcuni esempi pratici.
La delocalizzazione è una strategia aziendale che consiste nello spostamento di attività produttive e/o di servizi in altri paesi, al fine di ridurre i costi e/o aumentare la qualità.
Questa pratica è molto diffusa nel settore manifatturiero, ma riguarda anche molti altri settori come quello dei servizi (ad esempio le call center).
I motivi per cui si opta per lo spostamento possono essere diversi: dalla ricerca di materie prime a basso costo alla necessità di avvicinarsi a mercati emergenti, dalla disponibilità di una clientela numericamente maggiore.
Offshoring significato
Offshoring significa semplicemente spostare le attività di un’azienda in un paese diverso dal proprio. Ciò può significare spostare la produzione in un paese con manodopera più economica, oppure trasferire le attività di supporto, come il call center, in un paese dove si parla la stessa lingua del mercato principale.
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Aziende italiane che hanno delocalizzato all’estero
Negli ultimi anni si è assistito ad un trend in crescita delle aziende italiane che hanno delocalizzato all’estero. Questa tendenza è dovuta principalmente ad una riduzione dei costi operativi e a una maggiore disponibilità di materie prime. In molti casi, le aziende italiane hanno scelto paesi emergenti come la Cina o l’India, in cui i costi sono molto inferiori rispetto all’Italia, oppure paesi, come il Regno Unito, dove hanno avuto la possibilità di affacciarsi ad una clientela davvero internazionale.
Questa tendenza ha portato ad una diminuzione dell’occupazione in Italia, soprattutto nel settore manifatturiero. I posti di lavoro che sono stati persi non sono stati facilmente ricreati da altre aziende, creando così un difficile contesto economico per molti italiani.
Questo dovrebbe far riflettere al Governo italiano che dovrebbe abassare la tassazione sulle imprese.