Come aprire conto bancario in UK

Salve a tutti Popolo del Dividendo.

In questo periodo abbiamo pensato che un ripasso di alcuni concetti fondamentali dell’internazionalizzazione non vi avrebbero fatto male. 

Quindi oggi parliamo di dei conti correnti in terra britannica.

Dato che per internazionalizzare non si puó prescindere da un conto corrente aperto presso una banca che valga questo nome allora partiamo proprio da qui.

Qual è il primo step da fare quando si apre un conto corrente business per la vostra società? Innanzitutto valutare l’entità del vostro flusso di cassa. 

Te lo diciamo perché questo avrà un riverbero enorme su quella che sarà la facilità o meno di apertura del conto corrente.

La seconda cosa da tenere in considerazione é che nel Regno Unito, a differenza che in Italia, il conto corrente si può aprire, così come la società, interamente on-line.

Ció vuol dire che se siete soprattutto imprenditori on-line (e quindi praticamente state tutta la giornata davanti al vostro laptop e lavorate essenzialmente con internet senza muovervi da casa vostra) il Regno Unito fa al caso vostro.

Tutto di una facilità estrema.

Come scegliere la banca migliore per il tuo business è piuttosto semplice.

Bisogna valutare innanzitutto dove il tuo business farà affari maggiormente.

Questo perché ci sono business che hanno la maggioranza dei loro clienti in stati asiatici o africani o negli Stati Uniti d’America. In questi casi non tutte le banche sono abili a commerciare o ad avere riferimenti e strutture facili da reperire in ciascuna di questi tre territori. Quindi dovete valutare dove il vostro business avrà il suo bacino d’utenza maggiore. Se per esempio siete maggiormente concentrati verso l’Africa vi consiglierei di andare immediatamente presso la Standard Chartered Bank perché è una banca che ha moltissime filiali in Africa e quindi con le quali potresti avere una facilità di relazione sensibilmente maggiore di quanto magari non otterreste con un’altra banca.

Altra cosa da tenere a mente é il business plan.

Come vi abbiamo già detto in numerosi altri post e dirette questo è fondamentale in quanto all’apertura del conto corrente business può esservi richiesto (dipende da quali banche approcciate e come operano ma, in generale, é richiesto dalla maggioranza degli istituti). 

E se anche non dovessero richiederlo come documento a sé stante vi metteranno davanti tutta una serie di documenti nei quali tu dovrai fondamentalmente chiarire gli stessi elementi che fanno capo al business plan.

In casi come questo, se il business plan non dovesse essere fatto a regola d’arte la banca avrebbe da ridire e potrebbe rallentare il procedimento di apertura del conto corrente societario, oppure addirittura rifiutarsi di aprirlo. 

A questo proposito una cosa da tenere sempre a mente quando si ha a che fare con le banche è che queste ultime sono enti privati e come tali non sono obbligate a trattare con voi (a meno che non siate un super cliente che sta per versare nelle loro casse triliardi di sterline). 

Quindi per piacere partite dal presupposto che nessuna banca è interessata per principio ad avervi come cliente. Di certo potreste esservi fatti una idea sbagliata sulla scia di tante pubblicitá nelle quali siete bombardati da slogan del tipo “noi ci teniamo ai nostri correntisti”, “la banca é come una famiglia”, “baci e abbracci”, “ci vogliamo tutti  bene” etc. 

Inutile dirvi che all’atto pratico è diverso, in quanto per una banca, il cliente che versa pochi soldi costituisce potenzialmente più un rischio che un’opportunità.

Cosa diversa invece è presentarsi come un business ordinato, moderato e, soprattutto, che fa tutto quello che deve essere fatto a regola d’arte. In questo caso la banca sarà più che felice di aprirvi un conto.
Questo perché i fattori psicologici, ricordate, con le banche, contano moltissimo. In un mondo dove a livello internazionale ci sono molte più restrizioni e le maglie si stanno facendo sempre più strette bisogna essere anche più furbi e più pragmatici.

Tornando a noi, nel Regno Unito il 95% – 99% delle banche permette l’apertura del conto corrente bancario online (quindi stando comodamente sul divano) e procedere in una maniera del tutto simile a quello che vi abbiamo mostrato per l’apertura di una società Ltd.

Nel registrarsi dovrete inserire una email di riferimento e quest’ultima é meglio che sia un’email business.

Se ve lo state chiedendo, sí, è anche possibile aprire un conto corrente bancario mettendo come riferimento la vostra email personale ma la banca ne verrà a chiedere conto quasi immediatamente.

Ricordate che quando entrerete nel mondo bancario on-line ci sarà una parte automatizzata del procedimento, quindi nella quale avrete un software con il quale avere a che fare (ed i software possono essere raggirati, a volte, anche in modo abbastanza semplice) ma poi avrete a che fare con una parte del processo in cui entra in gioco il personale della banca e, in questo caso, una email personale associata a un conto corrente business è indice di scarsa serietà. 

E questa scarsa serietà potrebbe costarvi caro nel momento in cui foste costretti dalle circostanze a dover interloquire con la banca.

Ricordate infatti che la banca presso la quale aprite il vostro conto corrente business sarà la banca alla quale un domani potreste dover chiedere un prestito, una facilitazione, un aiuto per risolvere una determinata problematica etc. 

Una volta registrato il vostro nome e quello del vostro business, la prima cosa che vi verrá chiesto é il cosiddetto incorporation number ossia il numero di registrazione societaria che troverete nel vostro certificate of incorporation rilasciato dalla Companies House. 

Una volta date queste informazioni, ciascuna banca ha un tool che può richiamare tutti i dati della Companies House e che puó verificare l’esattezza dei dati inseriti. 

Attenzione però, prima di procedere con quanto detto sopra dovrete aver già operato una scelta molto importante, ossia decidere se il vostro conto corrente dovrà essere un conto  “startup” o un conto corrente “corporate”.

Sotto il profilo strettamente funzionale e teorico sono praticamente la stessa cosa ma da un punto di vista materiale sono diversi in quanto il conto corrente startup è un conto corrente per chi magari sta iniziando il suo business e, di conseguenza non è ancora molto strutturato (quindi chiede alla banca la facilitá di aprire un conto corrente base ma con l’intenzione di crescere) mentre il corporate é un conto per le Ltd giá strutturate in modo adeguato
(magari la Ltd in questione è il Branch di una multinazionale già presente in moltissimi altri territori).

Questa differenza di struttura sta molto nella composizione della Ltd.

Quelle poco strutturate, di solito, inizia con un organico di poche persone (massimo 4), un solo direttore e nessun Board of Meeting.

Le Corporate invece sono giá in possesso di un organico notevole e di un consiglio di amministrazione (o CDA) al quale si deve fare riferimento. 

In questo post diamo per scontato che voi rientrate nell’opzione start up. 

Subito dopo quanto detto sopra vi verrà chiesto il vostro fatturato annuale.

Adesso penserete che è un controsenso chiedere ad una società che ha appena aperto i battenti il fatturato dei prossimi 12 mesi ma questo non è vero.
Innanzitutto perché una società può aprire un conto corrente startup se sta operando da meno di due anni (e quindi potrebbe andare ad una banca chiedendo l’apertura di un conto corrente business anche dopo che è già stata presso un’altra banca con la quale non si è trovata bene) perció potreste aver forse giá realizzato un determinato fatturato e quindi avere un’idea di quello che sará quello futuro.
In secondo luogo, anche laddove aveste appena incorporato la vostra Ltd, la banca vi sta chiedendo soltanto una stima dei profitti (ed è qui che il business plan diventa molto importante, perché conterrá un prospetto di fatturato utile a questo scopo). 

Dopodiché vi verrà chiesto anche con quali nazioni intendete commerciare.

A questo proposito dovrete specificare con quali continenti e quanto flusso di denaro prevedete arriverá da tali luoghi.

Naturalmente nulla vi vieta di non avere la più pallida idea di dove arriverà il vostro business quindi potete iniziare semplicemente dicendo che, allo stato attuale, avete intenzione di commerciare soltanto in UK senza necessariamente fornire alla banca informazioni in relazione a una potenziale crescita che può avvenire da qui a due anni.

Il nostro consiglio é di non essere eccessivamente elevato nell’approccio a nessuna delle domande di cui sopra in quanto i software bancari catalogano le informazioni da chiedervi sulla scorta delle risposte che si provvede loro allo stadio iniziale e si tende a spostare e a incasellare quel tipo di applicazioni in settori differenti a seconda delle risposte date.

Se mettete che un business iniziale vale 10 milioni in un anno, per una startup che ha magari un ufficietto virtuale di poco conto, questo spingerá la banca a porsi alcune domande su come avete intenzione di raggranellare quel tipo di fatturato.

E in quel momento vi converrá essere molto chiari nel dare risposte.

Noi siamo italiani e siamo particolarmente attaccati alla nostra privacy anche se questa privacy una privacy aziendale. Tuttavia vi invitiamo ad operare un cambio di paradigma ed entrare in una nuova mentalità.

Secondo questa nuova mentalitá quando si ha a che fare con le banche alle quali chiedete di custodire proteggere e sviluppare quei soldi che date loro non si puó dirgli di farsi gli affari propri quando ti pongono domande. 

Ci rendiamo conto che il farlo possa essere psicologicamente liberatorio, tuttavia, in pratica questo non si puó fare. 

Proseguendo si arriva alla parte nella quale si deve dichiarare chi sono gli azionisti e i direttori.

Infine vi è la parte finale nella quale la banca vi manda diversi disclaimer nei quali vi spiega che ogni banca e i vostri depositi presso la banca sono protetti fino a £80.000.

Quando avrete finito tutto il procedimento vi verrà mandata successivamente una email con la quale vi verrà richiesto di inserire i vostri documenti di identitá.

A questo proposito la banca richiede e accetta il passaporto (o in alternativa la patente britannica, ma di solito non accettano le Carte di Identitá).

Altra cosa  che dovrete provvedere sono le cosiddette prove di indirizzo (Proof of Address), utenze che possono essere di energia (quindi luce, gas, acqua) e le utenze telefoniche (quelle del telefono cellulare non sono accettate).

A volte le banche richiedono anche l’autentica fatta da notaio (alcuni accettano anche quella di un avvocato, dipende dalle banche).

Naturalmente tutto questo é soltanto un aspetto basilare della faccenda. Se volete fare sul serio e approfondire la dinamiche dell’internazionalizzazione, e di conseguenza poter procedere all’apertura della vostra Ltd in TOTALE AUTONOMIA, allora non vi resta che cliccare sul link https://themoneylawyers.com/internazionalizzazione-per-online-business/ e abbereverarvi presso la fonte della Soluzione Definitiva. Perché il lucro senza limiti, specialmente in questo periodo, diventa essenziale piú che mai.

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